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Prima parte del recupero di un’importante memoria della mia adolescenza:

Nei primi mesi del 2004 Elio e Andrea gettano le basi del progetto The Raven(inizialmente denominato semplicemente “RAVEN”, poi modificato causa l’imbarazzante omonimia con la storica hair metal band inglese). Con Luca alla batteria nell’estate vengono arrangiate le prime canzoni, tra cui “See the light”, contenuta nel Promo 2006. Successivamente si aggiunge alla chitarra solista Piero e le canzoni assumono un suono maggiormente corposo e articolato, mentre la band comincia a suonare live nella zona di Formia. Nell’autunno del 2005 si aggiunge alla formazione Maria Cristina, e le canzoni dei The Raven si orientano sempre più verso un gothic con influenze death e thrash metal. Di questo periodo è l’inno del gruppo, “Gehen”, altro pezzo contenuto nel Promo 2006, registrato in primavera. Il concept del gruppo ruota attorno all’opera poetica e narrativa di Edgar Allan Poe (il nome stesso del gruppo è un tributo alla più famosa poesia del grande maestro americano), non escludendo forti influssi del pensiero di Nietzsche e Baudelaire, anche se molti dei testi sono più strettamente legati a esperienze personali e derivati da poesie di Andrea ed Elio. Negli ultimi mesi del 2006 la band si scioglie, per riformarsi temporaneamente nel 2010 sotto il nome di Ligeia, con Morgan alla chitarra solista.






“Non so cosa ne pensi Cassel

ma qui il diritto è un lusso”

SUBUMANI IN FIERA
ODIO SENZA VERGOGNA
PERENNE, C0NTINUA
DECADENTE MESSINSCENA

“IL LUSSO E’ UN DIRITTO”
E ANCHE IL GENOCIDIO
AFFAMARE IL MONDO
E CONTINUARE IL DELIRIO

La nuova raccolta è disponibile esclusivamente in download gratuito

Adattamento in poesia e rumore dell’opera “Se questo è un uomo” di Primo Levi

Andrea Lisi: voce, chitarre, basso, drum machine, tastiere, programmazione

 

 

“AUSCHWITZ” EP (2011)

1 – SUL FONDO
2 – LARVE
3 – SCRIVERE
4 – SCHIAVI E PADRONI

Free download link

 

Oltre il metal, oltre la musica stessa. Un pò di poesia, e un pò di rumore

Per chi seguiva la band negli anni scorsi potrebbe sembrare scioccante, ma purtroppo non si tratta di materiale concepito per metallari ottusi e dementi; richiede sicuramente uno sforzo maggiore nell’ascolto e nella comprensione del messaggio.

Viene ora alla luce come il risultato di due anni di studio e dell’esperienza di viaggio nei luoghi dove quel libro venne concepito, ed è altresì frutto di alcune determinanti scelte, tra cui quella di una assoluta libertà dai compromessi e le pose di una qualsivoglia “scena”.

Una rappresentazione intrinsecamente e genuinamente estrema.

Giacevamo in un mondo di morti
e di larve
l’ultima traccia di civiltà era sparita
intorno a noi

PENSARE E’ INUTILE
E FONTE DI DOLORE

Nel lager si perde l’abitudine
di sperare
e anche la fiducia
nella propria ragione

Primo Levi
adattamento: Andrea Lisi